Col Coronavirus, siamo tutti quel fornaio.
Questo mese ho pubblicato l’ultima parte del mio reportage su “Il Fornaio Manzoni”.
2 anni fa hanno chiuso le porte al pubblico perché i guadagni del banco non erano sufficienti a coprire i costi. Rimase aperto solo il forno per rifornire bar e pub locali.
E ciò è accaduto a causa di cattive politiche sulla distribuzione del pane a basso costo dei supermercati. Ora hanno riaperto al pubblico con un nuovo spirito e nuove idee.
Stanno andando davvero bene e questo perché le persone hanno capito l’importanza di perdere una realtà del genere.
La qualità, la gentilezza, la cura, la cultura del pane. Punti che sono importanti per la comunità e anche per la qualità della vita.
L’intera storia è descritta nel reportage in tre parti a questi link:
• The Last Day
• Lievito Madre
• The First Day
Oggi scrivo questo testo per porre l’attenzione sul significato di questo reportage nella situazione in cui viviamo tutti con il Coronavirus.
Molte attività sono chiuse, o stanno per chiudere, perché siamo nella zona rossa e ci sono molte restrizioni.
Probabilmente il blocco durerà più di 2 settimane.
Non sono 2 anni come il panificio ma, ovviamente, il danno sarà rilevante per la maggior parte di essi.
È stato un evento inaspettato.
Oggi più che mai questa storia ci manda un messaggio importante.
Dobbiamo supportare la nostra comunità.
Ne facciamo parte e non possiamo credere solo a ciò che la politica fa per noi.
Siamo i player principali.
Quando tutto ciò finirà, ricordiamoci di far parte di un riavvio.
Ricordiamoci di ESSERE il “Lievito Madre”.
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