Start.
In November i started a Masterclass at Foto-Image. Which expect the realization of a personal photographic project with a specific focus on editing and visual narration.
I didn’t want to waste the opportunity to be followed by masters like Fulvio Bugani, Giulio Di Sturco and the editor Annalisa d’Angelo.
I started the Masterclass with a main idea complicated to handle and not particularly strong, and another idea that I’m developing now since in those months wasn’t possible.
We would meet again in January with something to show but at the beginning of December i produced nothing.
Then a series of coincidences brought me to the world of professional videogamers.
I was not totally convinced because I didn’t know the environment well despite being a fan of videogames.
Furthermore, the limited time available discouraged me. But not enough to stop me.
In two days I took the opportunity offered by the Forge Team to go and see them in Turin, where just in mid-December they would play the Italian Final of the ESL circuit.
And then, 2 days later, I was at the final where the team came out victorious and in which I made the first knowledge of the scene, and I opened a world.
The Esports world.
The passion and the competition felt in the air and, even if you maybe don’t know the game, you are involved in the sport mood of the event.
Team Forge is specialized in League of Legends. A strategic game comparable to Chess. A predetermined field with specific possibilities of movement and different characters (pawns) with various abilities that the players command in order to get to destroy the opposing base (checkmate).
The game requires a lot of strategic and manual skills. The variables are many and everything is played in real-time, unlike the Chess where the games are played in shifts.
The concentration was very high and the players were completely focused in the virtual battlefield.
And i was too, with my camera.
This is how i pushed the button.
How a pressed “Start“.
Backstage footage
Play The Game Over
ITA:
Start.
Nel mese di Novembre cominciai una Masterclass presso Foto-Image. La quale prevedeva il portare a compimento un progetto fotografico personale con un’attenzione specifica verso l’editing e la narrazione visiva.
Non volevo sprecare l’occasione di poter essere seguito da maestri indiscussi come Fulvio Bugani, Giulio Di Sturco e la editor Annalisa d’Angelo.
A conti fatti inizio la Masterclass con un’idea principale complicata da gestire e non particolarmente forte, e un’altra idea che sto sviluppando ora dal momento che allora non era possibile.
Ci saremmo rivisti a Gennaio con qualcosa da mostrare ma ad inizio Dicembre non avevo ancora niente di prodotto.
Poi una serie di coincidenze mi portarono verso il mondo dei videogiocatori professionisti.
Non ne ero totalmente convinto perchè non conoscevo bene l’ambiente pur essendo un appassionato di videogiochi .
Inoltre il poco tempo disponibile mi scoraggiava. Ma non a sufficienza da fermarmi.
In due giorni ho colto l’occasione offertami dal Team Forge di andare a vederli a Torino, dove proprio a metà Dicembre avrebbero disputato la Finale Italiana del circuito ESL.
E quindi 2 giorni dopo ero alla finale in cui il team ne è uscito vittorioso e in cui ho fatto le prime conoscenze dell’ambiente, e mi si è aperto un mondo.
Quello degli Esports.
La passione e la competizione si sentivano nell’aria e, pur conoscendo relativamente poco il gioco, si viene coinvolti dall’anima sportiva dell’evento.
Il Team Forge è specializzato in League of Legends. Un gioco strategico paragonabile agli Scacchi volendo. Un campo prestabilito con specifiche possibilità di movimento e diversi personaggi (pedine) con varie abilità che i giocatori comandano al fine di arrivare a distruggere la base avversaria (scacco matto).
Il gioco richiede molta abilità strategica e manuale. Le variabili di gioco sono molte e tutto si svolge in tempo reale a differenza degli Scacchi dove le partite si svolgono a turni.
La concentrazione era altissima e i giocatori erano completamente immersi nel campo di battaglia virtuale.
E io lo ero, a mia volta, con la fotocamera.
E così è come ho premuto il pulsante.
Come ho premuto “Start“.
Scatti dal backstage
Play The Game Over